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GASTRONOMIA A ORVIETO
La nostra proposta gruppi per un pranzo o una degustazione a Orvieto: locale tipico situato nel cuore di Orvieto. Un pasto tipico del territorio prima o dopo una visita nella cittadina di Orvieto.
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ORVIETO DA SCOPRIRE
Un connubio di meraviglie artistiche, naturalistiche e archeologiche.
Orvieto è una città che ha vissuto diverse epoche storiche, alcune delle quali da grande protagonista: in particolare in epoca etrusca ed in quella medievale. E’ dunque un centro di notevole importanza storico e culturale d’Italia, e si può respirare l’antico fasto del passato passeggiando tra i suoi monumenti, i caratteristici vicoli o visitando i suoi musei. Essa infatti vanta un grande patrimonio storico artistico, per certi aspetti, unico in Umbria nel suo genere.
Visitando Orvieto, è assolutamente impossibile non soffermarsi su due delle sue meraviglie: il Duomo e il Pozzo di San Patrizio.
La Cattedrale di Santa Maria Assunta, conosciuta semplicemente come “il Duomo”, è variopinto esempio di architettura romanico-gotica. Intitolata alla Vergine Assunta, la Cattedrale è ovunque riconosciuta come una delle massime realizzazioni artistiche del tardo Medioevo italiano, in cui si fondono, a superare la tradizione basilicale romana e a creare un insieme del tutto irripetibile e originale, il sentimento che animò le grandi cattedrali europee del due-trecento, le soluzioni architettoniche degli ordini mendicanti e i motivi figurativi del gotico francese. Ricco al suo interno di mirabili opere d’arte, ospita i celebri affreschi di Luca Signorelli e il Reliquiario del Corporale e custodisce il Sacro Corporale. Iniziato nel 1290, l’edificio fu poi continuato da Lorenzo Maitani, al quale si deve in particolare la mirabile facciata con i suoi eccezionali bassorilievi; l’elegante fronte, largo 40 metri ed alto 52 m, è impreziosito da mosaici e dal rosone di Andrea Orcagna.
Il pozzo di San Patrizio, originariamente noto come Pozzo della Rocca, in quanto prossima alla rocca Albornoz, fu denominato di San Patrizio perché probabilmente usato in analogia con il “purgatorio di San Patrizio”: cavità sotterranea in cui il noto santo irlandese si ritirava a pregare, e dove gli increduli che si fossero avventurati fino a raggiungere il fondo avrebbero ottenuto la remissione dei peccati e l’accesso al Paradiso. L’opera, commissionata a Antonio da Sangallo il giovane nel 1527, fu voluta da papa Clemente VII, più o meno contemporaneamente alla risistemazione del Pozzo della Cava posto sull’altro versante della rupe, per assicurare acqua alla città in caso di assedio. Ultimata nel 1537 sotto Paolo III Farnese denota, per le dimensioni e l’accurato impianto progettuale, tutta l’ambizione di essere ricordata come ardua e grandiosa impresa. Si tratta di un’opera sapiente di ingegneria, preceduta da studi a carattere idrogeologico, che indussero sia all’individuazione del sito più adatto per arrivare alla falda argillosa delle sorgenti, sia a rivestire di mattoni, per una migliore tenuta, una parte delle pareti. Enormi le misure della perforazione cilindrica – 54 metri di profondità, 13 di diametro – e davvero singolare la trovata architettonica della doppia rampa elicoidale, che permetteva alle bestie da soma utilizzate per il trasporto dell’acqua di non ostacolarsi nel doppio senso di marcia lungo i 248 gradini; particolarmente suggestivi, poi, i 72 finestroni che lasciano filtrare e giocare con le tonalità della pietra la luce.
Arroccata sulla sua rupe tufacea, Orvieto svetta nella valle dei calanchi, vantando un meraviglioso panorama e innumerevoli atmosfere, da godere passeggiando nei suoi vicoli ricchi di storia.